Bari

la cittą di Bari racconta la storia, l'arte, i musei, e la cucina, i vini

Capoluogo di provincia e della regione Puglia, Bari è collocata sulla costa adriatica a Sud-Est della foce dell’Ofanto. È una delle città più popolose della città meridionale e uno dei centri maggiori economici intorno al quale gravita non solo l’attività di tutta la regione, ma anche di parte della vicina Basilicata.
È composta dalla città vecchia, antico nucleo di derivazione bizantina sorto tra due insenature, e dalla città nuova iniziata nel 1813 e sviluppatasi lungo il mare per una lunghezza di oltre 5 km, con strade dritte e larghe, a scacchiera, e con moderni edifici.
In poco più di un secolo l’area urbana si è decuplicata e la popolazione e raggiunto 343.000 unità. Lo sviluppo demografico è stato determinato dallo sviluppo economico, reso probabile dalle attività commerciali e industriali, unito in una prima fase con l’intenso sfruttamento agricolo del retroterra e in anni più recenti legato ai provvedimenti governativi che, creando le indispensabili infrastrutture, hanno consentito l’affermarsi di molteplici nuove iniziative (costruzioni meccaniche, acciaierie, apparecchi di precisione,autoveicoli industriali).
Bari è inoltre un rilevante capolinea di traffici con l’oriente e il suo porto, con quello di Brindisi, è il più grande scalo del basso Adriatico.

CENNI STORICI
Di origine preistorica, barium fu un importante porto romano, adeguato per i traffici con la Grecia e il vicino oriente. Nel IX secolo era una città fortificata contesa tra Longobardi, Mussulmani e Bizantini. Questi ultimi dominarono per circa duecento anni, fino all’arrivo dei Normanni, ai quali subentrarono gli Angioini e gli Aragonesi.
Nel XVIII secolo Bari divenne un proprietà Austriaco e poi Borbonico. Nel 1808 divenne capoluogo di provincia e dopo l’annessione al regno d’Italia ebbe inizio l’eccezionale sviluppo demografico.
Nel 1813, sotto Gioacchino Murat, iniziò l’ampliamento urbanistico (città nuova), con lunghe e ampie vie, corsi alberati e il bellissimo lungomare. Fu innalzato anche l’attuale porto Nuovo, attivo scalo per il movimento delle merci con i Paesi Balcanici e l’Oriente.
Nel 1930 fu fondata la Fiera del Levante, che ebbe una notevole importanza nell’espansione del mercato interno pugliese e che documenta ancora oggi la grande attività economica ed industriale della città, che va incaricando sempre maggiore importanza come uno dei centri guida per lo sviluppo del mezzogiorno.

ARTE
La città Vecchia, raccolta intorno alla romanica basilica di San Nicola, si sviluppa sulla peni soletta di Santa Scolastica ed ha sul lato orientale l’antico porto innalzato dagli Aragonesi. Nel dedalo delle sue strette e particolari vie sorgono bei monumenti, testimonianza di un ricco passato. Di seguito, ve ne indichiamo i principali:

BASILICA DI SAN NICOLA
La basilica, situata in piazza Elia, fu edificata tra il 1087 e il 1197 per accogliere le spoglie di San Nicola. È un capolavoro dell’architettura romanico-pugliese e un prototipo di molti altri edifici sacri della regione. Imponente e semplice è la facciata, divisa in tre parti da lesene poggianti su colonne, coronata da archetti ed aperta da bifore, monofore e da tre portali: quello centrale, riccamente scolpito, ha ai lati due tori stilofori. Due robusti torri campanari mozze limitano lateralmente la facciata. Belle anche le fiancate della basilica, con profonde arcate cieche sovrastate da loggette a esafore, e con ricchi portali (da notare soprattutto la Porta dei Leoni, sul fianco sinistro).
Nell’interno, a tre navate, risaltano le arcate trasversali all’inizio della navata centrale (XV secolo), il matroneo e trifore e il soffitto ligneo a intagli dorati. Al centro del transetto si trova l’altare maggiore sormontato dal pregiato ciborio del XII secolo sul quale è incassato in un fregio a smalto di Limoges che raffigura San Nicola mentre incorona Ruggero II.
Nell’abside centrale si possono ammirare il monumento a Bona Sforza, regina di Polonia e ultima duchessa di Bari (1583), e la Sedia Episcopale dell’Abbate Elia, fondatore della basilica. La cripta, sostenuta da 26 colonne con capitelli scolpiti, conserva le ossa di San Nicola.

CASTELLO
Fatto costruire da Federico II tra il 1233 e il 1240, su una precedente fortificazione normanna, è un imponente edificio a pianta trapezoidale con torrioni agli angoli e cortile centrale. È stato largamente ristrutturato agli inizi del XVI secolo. Il lato Nord, verso il mare, conserva il portale ogivale e le belle bifore della costruzione duecentesca. Vi si entra dal lato Sud, oltrepassando il ponte sul fossato ed entrando nel cortile tra i baluardi cinquecenteschi e il mastio svevo. In una sala a pianterreno ha sede la Gipsoteca, con i calchi di molteplici parti scultoree e architettoniche delle più rilevanti costruzioni romaniche della regione.

CATTEDRALE
La cattedrale di San Sabino, eretta nel XII secolo, è una delle più imponenti creazioni dell’architettura romanico-pugliese. La facciata, tripartita da lesene e aperta da tre portali dell’XI secolo (restaurati nel settecento), è decorata da una serie di archetti e culmina con un rosone dalla ricca cornice. Di notevole interesse sono il Tiburio ottagonale, di origine Lombarda ma con fregi di gusto orientale, le due testate del transetto, ornate di rosone e bifore, la parte absidale a parete continua, con un finestrone riccamente scolpito, il portico del XVI secolo, sul fianco sinistro, e la “Trulla” importante fabbricato cilindrica che all’interno presenta 12 lati, destinata a sacrestia.
L’interno a tre navate, conserva tracce di affreschi duecenteschi, un prezioso pulpito dell’XI secolo, il sarcofago del vescovo Romualdo Grisone, il Ciborio dell’altare e la Cattedrale Episcopale. Nella cripta affrescata un’icona bizantineggiante orna l’altare principale sotto il quale è conservato il corpo di San Sabino.

MUSEO ARCHEOLOGICO
Un edificio situato in piazza Umberto I accoglie il Museo Archeologico, fondato nel 1875. Contiene la più completa raccolta di materiale archeologico della regione, in passato abitata da popolazione apule: i Peucezi. i Dauni, e i Messapi Il museo è formato da una sezione preistorica, con oggetti dell’età del Bronzo e del paleolitico, da una sezione topografica, con ritrovamenti funerari e ceramiche del periodo geometrico, e un ultima sezione di ceramiche e sculture in terracotta del VI-III secolo a.C., trovate a Taranto e a Canosa.

PINACOTECA PROVINCIALE
Situata all’ultimo piano del palazzo della provincia, la Pinacoteca accoglie importanti opere d’arte dall’XI secolo ai primi del novecento. Tra i dipinti più pregiati si segnalano: la “Madonna e i Santi” del Bordone; “San Pietro Martire” del Giambellino, “San Rocco tra gli appestati” del Tintoretto; “Gloria della Vergine” del Veronese. Interessanti anche le sale dedicate alla pittura pugliese e napoletana dei secoli XVII e XVIII. Un’ala della pinacoteca è indirizzata a esposizione temporanee d’arte antica e moderna.

COME ARRIVARE A BARI

IN AUTO
Il capoluogo pugliese si collega con il resto dell’Italia attraverso due direttrici autostradali: la A14 e la A16 che collegano bari rispettivamente con Napoli e con Ancona – Taranto

IN TRENO
Raggiungere Bari in treno non è particolarmente semplice per chi proviene dal Nord del versante tirrenico perché una volta arrivati a Napoli bisogna inevitabilmente cambiare treno in quanto non esistono comunicazioni dirette. Da Milano invece via Bologna – Ancona, grazie anche al potenziamento delle linee Intercity ed Eurostar, si arriva a Bari.

IN AEREO
L’aeroporto di Bari, che si trova a circa 10 km dalla città, è collegato con molte delle principali città italiane ed europee. Le compagnie aeree che fanno capo allo scalo barese sono Air France, Alitalia, Lufthansa.

COME CIRCOLARE A BARI

IN AUTO
Il centro storico, la Città vecchia, è un labirinto inaccessibile di vicoli che rende praticamente impossibile lo spostamento in auto. Il resto della città ha una pianta regolare con ampie strade che fungono da arterie di scorrimento per cui il traffico risulta abbastanza fluido. Dall’autostrada, seguendo via Buozzi e Via Crispi, si arriva in linea retta al Castello, alle porte della città Vecchia. Da qui ci introduciamo sullo splendido lungomare di Corso Vittorio Veneto, forse la strada più famosa di Bari.

MEZZI PUBBLICI
Una rete capillare di fermate consente di muoversi in autobus con facilità ed economia.

 

IN TAXI
Per chi vuole spostarsi più comodamente, nei punti strategici della città vi sono stazioni di taxi ed è attivo anche un servizio di radio taxi.


LA CUCINA

La cucina barese ha una ricca tradizione ed è legata all’uso di prodotti locali: grano, vino, olio, frutta e ortaggi. Diffusi l’uso di prezzemolo, origano, capperi, rosmarino, menta, aglio, cipolla, peperoncino. Il pane pugliese è tra i più buoni d’Italia: molto ricercato quello di Altamura.

Di ottima qualità i salumi, specie le soppressate, ed i formaggi tra i quali la burrata di Andria, la ricotta salata, il provolone di Gravina di Puglia. Tra i primi piatti: le orecchietelle e chiancarelle (orecchiette di varia grandezza), i mignuicchi, i timballi, i maccheroni al forno, maccheroni e ruta, pasta e cavolfiori, orecchiette con le cime di rapa e la famosa “ncapriata” (ministra di fave secche seguite da cicoria lessa). Con la pasta fatta in casa si fanno anche i calzoni al forno, con ripieno di acciughe, cipolle, olive e capperi, e i panzerotti fritti di lardo e ricotta o mozzarella.

Tra i piatti a base di ortaggi i “carboncelli”, cime di rape e cicoria cimata e le “cocuzze alla poverella” zucchine o melanzane ripiene alla parmigiana.I secondi sono per lo più a base di agnello e di capretto, cucinati alla carbonara, cioè insaporiti con solo sale e infornati in una teglia foderata di carta da forno che inzuppa il grasso.

Numerosi e ottimi i piatti di pesce tra i quali: la casseruola di polpetti, il dentice alle olive, l’orata di S. Nicola, gli sgombri all’aceto, l’insalata di mare e le cozze “ arracanate”, ovvero gratinate in forno con pomodoro, aglio, prezzemolo, origano e olio.

I dolci più particolari sono le “ carteddate”, i “sospiri” di pan di spagna, i “ taralli scottolati”, le “ pettole” e le “ copete”.

Vini preziosi della provincia di Bari sono, i bianchi della Valle d’Itria, il Castel del Monte, il primitivo, l’Aleatico, il Barletta, il Verdea di Alberobello e il Moscato di Trani.

 

 

 

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