Firenze

la cittą di Firenze racconta la sua storia, l'arte, i musei, le chiese e i monumenti, le manifestazioni e gli eventi, la cucina e i vini

Capoluogo della provincia omonima e della regione Toscana, Firenze, che conta una popolazione di 402.000 abitanti, si erge sulle sponde dell’Arno, in un ampia pianura attorniata dalle verdi colline di Careggi, Settignano, Fiesole, Bellosguardo e Arcetri. Il fiume suddivide la città in due parti diseguali: a nord quella maggiore con i quartieri di santa San Giovanni, Maria Novella e Santa Croce; a Sud il “Diladdarno”, con il quartiere di Santo Spirito. Lo sviluppo urbanistico recente tende da nord-ovest, nella direzione di Sesto Fiorentino e di Prato, dove sono delimitati i quartieri industriali.
L’economia cittadina si basa sul turismo, sull’industria specie tessile e dell’abbigliamento
Il clima è temperato ma alquanto variabile, con inverni ventilati e umidi, contraddistinta da punte di freddo intenso, e con estati afose e calde.

In generale però, Firenze vi accoglie a braccia aperte tutto l'anno, e sempre con il suo massimo splendore. Se volete cogliere la vera essenza di questa città, non vi resta che cliccare qui per una lista di appartamenti disponibili a Firenze, e lanciarvi nella scoperta del cuore artistico e culturale della Toscana.

CENNI STORICI
Fondata dai romani nel i secolo a. C., “florentia” iniziò la rinascita dopo la decadimento delle epoche barbariche, nell’età carolingia, arrivando i più alti vertici di civiltà tra l’XI e il XV secolo, come libero comune, in stabilità tra l’autorità degli imperatori e quella dei Papi, oltrepassando i disagi delle lotte interne tra Ghibellini e Guelfi.
Nel XV secolo Firenze passò sotto la signoria dei Medici, che divennero in seguito Granduchi di Toscana. Fu questo il periodo massimo di splendore della città,nelle arti e nella cultura, in economia e in politica. Al Granducato dei Medici successe, nel XVIII secolo, quello dei Lorena, fino a quando, nel 1860, la Toscana entrò a far parte del regno d’Italia.
L’ultimo scorcio del secolo significò tuttavia per il capoluogo crisi economica, impoverimento e frustrazione, e solo nel Novecento la città è tornata a svolgere una funzione di rilievo nella cultura e nell’arte.

ARTE E CULTURA
Firenze conserva uno straordinario patrimonio artistico, gloriosa affermazione della sua secolare civiltà. Qui vissero Cimabue e Giotto, padri della pittura italiana; Arnolfo e Andrea Pisano, innovatori della scultura e dell’architettura; Brunelleschi, Masaccio e Donatello, iniziatori del rinascimento; Della Robbia e i Ghiberti; Filippo Lippi e l’Angelico; Paolo Uccello e il Botticelli, i geni universali di Michelangelo e di Leonardo.
Le loro opere, con quelle di molte altre generazioni di artisti, fino ai maestri del nostro secolo, sono raccolte nei molteplici musei della città.
A Firenze, con Dante, nacque la lingua Italiana; con Boccaccio e con Petrarca si attestarono gli studi letterari; con l’Umanesimo fu ripetuta la filosofia e sviluppata la cultura classica; con Machiavelli nacque la moderna scienza politica, con Guicciardini la prosa storica e con Galileo si affermò la moderna scienza sperimentale.
Fin dai tempi di Carlomagno Firenze fu sede universitaria ed oggi comprende decine di istituti specializzati e un centro di cultura per stranieri.
All’intensa attività della città in questo settore contribuiscono Accademie e scuole d’arte, Istituti scientifici e centri di cultura.
Insigni monumenti segnano le tappe della civiltà artistica fiorentina. Di seguito, ve ne indichiamo i principali:

BATTISTERO
Posto in piazza San Giovanni unitamente al Duomo e al Campanile di Giotto, il battistero è uno dei più antiche costruzioni della città, edificato secondo alcuni nell’XI secolo, secondo altri perfino nel V secolo, sull’area di un edificio romano.
La forma ottagonale è scandita dalla bicromia dei marmi verdi e bianchi e dai pilastri a fasce orizzontali. In alto si tratteggiano tre arcate per lato che incorniciano le finestre sormontate dall’attico duecentesco rinforzare la copertura piramidale. Celebri le preziose porte bronzee: la porta sud, la più antica, è di Andrea Pisano ed è divisa in 28 pannelli finemente scolpiti, la porta Nord, anch’essa divisa in 28 fu realizzata da Lorenzo Ghiberti; la porta Est, detta del “Paradiso”, perché cosi la definì Michelangelo, è l’opera più famosa di Ghiberti.
L’interno del Battistero, piuttosto severo, ha il pavimento marmoreo decorato con finissime tarsie e la cupola completamente rivestita da preziosi mosaici bizantineggianti del XIII e XIV secolo. Tra le molteplici opere d’arte custodite, lavori di Michelozzo e Donatello.

BASILICA DI SAN LORENZO
La chiesa primitiva fu consacrata nel 393 da Ambrogio vescovo di Milano; impegnò forme romaniche intorno all’anno mille e fu poi riedificata come appare oggi, dal Brunelleschi alla metà del XV secolo e terminata dal suo allievo Antonio Manetti. È arricchita da due pulpiti di Donatello, dall’elegante tabernacolo marmoreo di Desiderio da Settignano, da opere del Bronzino, del Sogliano, di Filippo Lippi e di Rosso Fiorentino.
Affiancano la chiesa la splendida Sacrestia Vecchia, disegnata dal Brunelleschi nel 1420 e ornata da Donatello, e la Sacrestia nuova, innalzata da Michelangelo nel 1524 come cappella funeraria della famiglia dei Medici.
La Sacrestia Nuova, insieme alla Barocca Cappella dei principi, progettata da Matteo Nigetti, rappresentano il Museo delle Cappelle Medicee. Sulla sinistra della chiesa si trova la biblioteca Mediceo-Laurenziana, ideata da Michelangelo per mantenere l’abbondante collezione di antichi manoscritti di proprietà dei Medici.

BASILICA DI SANTA CROCE
La basilica gotica di Santa Croce, innalzata tra il XIII e il XIV secolo su disegno di Arnolfo di Cambio, ha un aspetto austero ed enorme. È comunemente celebre perché vi sono sepolti alcuni dei personaggi più importanti del nostro paese. Da citare, tra i monumenti più rilevanti la tomba dell’Alfieri, innalzata dal Canova, quella di Leonardo Bruni, opera di Rossellino.
L’interno è valorizzato dai radiosi affreschi dipinti all’inizio del XIV secolo da Giotto. assimilata nel chiostro accanto alla chiesa vi è la cappella de’ Pazzi, del Brunelleschi, uno dei splendori dell’architettura rinascimentale. Gli altri edifici monastici riuniti intorno al chiostro ospitano il Museo dell’Opera di Santa Croce, di grande attrattiva per le celebri opere che conserva: il Crocifisso di Cimabue, gli affreschi di Andrea Orgagna e di Taddeo Gaddi e il grande bronzo dorato, raffigurante San Lorenzo di Tolosa, opera di Donatello del 1423.

CAMPANILE DI GIOTTO
Alto 85 metri il campanile di Giotto, meraviglia di arte gotica, si erge in piazza San Giovanni, a fianco del Duomo. Ideato da Giotto nei suoi ultimi anni (1334-37), fu ripreso da Andrea Pisano e terminato da Francesco Talenti nel 1359.
La base rettangolare è divisa in due zone: la prima è abbellita da bassorilievi di Andrea Pisano e Luca della Robbia, la seconda è realizzato dalla scuola di Andrea Pisano.
Sopra a queste sono create nicchie con statue di Sibille e dei profeti. Le statue e i bassorilievi sono rimpiazzati da copie e traslocati nel Museo dell’Opera del Duomo.
Il campanile s’innalza ancora con due piani di bifore e un terzo aperto da una snella trifora sulla quale sporge la balaustra. Una scalinata formata da 412 scalini sale sulla terrazza superiore che offre un ampio panorama della città.

CAPPELLA BRANCACCI
Posta all’interno della duecentesca chiesa di Santa Maria del Carmine, La cappella Brancacci è famoso per i suoi affreschi, considerati un capolavoro della pittura rinascimentale. Masolino iniziò il lavoro nel 1425, ma molte delle scene dipinte sono attività del suo allievo Masaccio, che morì prima di terminare il ciclo. Filippo Lippi finì il lavoro nel 1480.

CHIESA DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA
La chiesa posta nell’omonima piazza, fu legittima dall’ordine dei Serviti nel 1250 e poi riedificata da Michelozzo tra il 1444 e il 1481. Il chiostrino dei voti e il chiostro dei Morti mantengono affreschi di Andrea del Sarto, Pontorno e Rosso Fiorentino. All’interno il tempietto dell’Annunziata, disegnato da Michelozzo, alloggia una rappresentazione della Madonna che ha fama di essere prodigiosa.

CHIESA DI SAN MINIATO AL MONTE
Poco sopra piazzale Michelangelo, si trova la chiesa di San Miniato al Monte, il cui esterno, in marmo verde e bianco, è uno dei più importanti esempi di romantico fiorentino. Eretta tra l’XI e il XIII secolo, la chiesa conserva opere di grande qualità, come la cappella del crocifisso di Michelozzo e la Cappella del Cardinale del Portogallo, entrambe con l’ornamento di Luca della Robbia, splenditi gli affreschi di Spinello Aretino riproducente le storie di San Benedetto.

CHIESA DI SANTA MARIA NOVELLA
La chiesa innalzata dai frati domenicani tra il 1279 e il 1357. La facciata, in marmi verdi e bianchi in stile romanico-gotico, fu compiuta da Leon Battista Alberti, che né abbozzo tutta la parte superiore. Nel grandioso interno, a tre navate divise da pilastri polistili, sono conservati splenditi opere d’arte: la Trinità del Masaccio, gli affreschi di Filippo Lippi e quelli del Ghirlandaio nella Cappella Tornabuoni, il crocifisso ligneo del Brunelleschi e il crocifisso di Giotto.
Attiguo alla chiesa è l’ingresso al Museo di Santa Maria Novella, con lo splendido Chiostro Verde, il cui nome deriva dal colore prevalente del ciclo di affreschi biblici di Paolo Uccello.
Nella sala capitolare, detta Cappellone degli Spagnoli, si trova un affresco di Andrea Bonaiuto (metà del XIV secolo) che ritrae i domenicani con le sembianze di cani “domini canes”.

CHIESA DI SANTA TRINITÀ
La chiesa originaria, innalzata nella seconda metà dell’XI secolo dai monaci vallombrosiani era molto sobria e espandeva l’austerità dell’ordine, fondato a Firenze nel 1092 per riattivare la frugalità della regola monastica. Agli inizi del Trecento la chiesa fu allargata e modificata in forme gotiche. La facciata, in pietra forte, fu conseguita su progetto del Buontalenti alla fine del XVI secolo. All’interno la cappella Sassetti, con il ciclo degli affreschi raffigurante storie di San Francesco d’Assisi, e la tavola con l’Adozione dei Pastori di Domenico Ghirlandaio.

CHIESA DI SANTO SPIRITO
Il quartiere di Santo Spirito in Oltrarno, caratteristico rione degli artigiani, antiquari e restauratori, deve il suo nome alla chiesa di Santo Spirito. Ideato dal Brunelleschi e iniziata nel 1444, fu compiuta soltanto verso la fine del XV secolo, molto dopo la sua morte.
All’interno l’armonia delle proporzioni è stata in qualche modo alterata dall’elaborato baldacchino barocco dell’altare maggiore.
La chiesa ha 38 altari laterali, ornati con dipinti e sculture rinascimentali del XV e XVI secolo. Di notevole attrattiva anche la sacrestia, conseguita su disegno di Giuliano da Sangallo nel 1489.

CONVENTO DI SAN MARCO
Fondato nel XIII secolo il convento fu restaurato e allargato da Michelozzo nel 1437, per volere di Cosimo il Vecchio. I sobri chiostri e le semplici celle fanno da sfondo ad un ciclo di affreschi devozionali dipinti dal Beato Angelico tra il 1438 e il 1445. All’interno si trova l’elegante biblioteca ideata da Michelozzo nel 1448, contenete antichi codici miniati. Fu la prima biblioteca pubblica del Rinascimento.

DUOMO (CATTEDRALE DI SANTA MARIA DEL FIORE)
Posta in piazza San Giovanni la cattedrale gotica di santa Maria del Fiore, sorta sull’antica basilica di Santa Reparata, fu cominciata nel 1296 da Arnolfo di Cambio e benedetta nel 1436. L’esterno fu terminato nella seconda metà del XIV secolo forse da Francesco Talenti. Forte è il distacco fra il corpo della navata e la parte terminale, a ottagono, tutta accentrata e quasi a sé stante, splendidamente cresciuta con senso plastico della massa architettonica che di gran lunga oltrepassa i limiti del gotico e si accresce ed esalta nella grandiosa struttura della cupola, alta 114 metri, compiuta nel 1436 su progetto del Brunelleschi.
Sui fianchi della chiesa rilevanti soprattutto la “Porta della Mandorla” (rilievo di Nanni di Banco) e la “Porta dei Canonici”. La facciata attuale, modesta opera di De Fabris, è del 1887, di quella d’Arnolfo, abbattuta nel cinquecento, restano frammenti di sculture del Museo dell’Opera del Duomo.
L’interno a croce latina, a tre navate, dove sono presenti numerose opere d’arte, rilevanti l’affresco per G. Acuto (Paolo Uccello) e quello per Niccolò da Tolentino (Andrea del Castagno). Stupende le vetrate di Andrea del Castagno, Paolo Uccello, Donatello e Ghiberti. Il pavimento di marmi policromi, terminato tra il XVI e XVII secolo, è conferito a Baccio d’Angelo e a Francesco da Sangallo.

GALLERIA DELL’ACCADEMIA
È uno dei musei più noti di Firenze perché accoglie molte sculture famose di Michelangelo, tra cui il famoso David. Molteplici anche i dipinti qui raccolti dal Granduca Pietro Leopoldo per agevolare lo studio dei giovani artisti dell’Accademia dell’Arte che ancora si scorge al lato della Galleria.

GALLERIA DEGLI UFFIZI
La galleria ha sede nel maestoso Palazzo degli Uffizi, innalzato nella metà del cinquecento da Giorgio Vasari e compiuto, alla sua morte dagli architetti Buontalenti e Parigi. Gli uffizi, a forma di ferro di cavallo, allungati da Piazza della Signoria al fiume Arno, uniti con il palazzo vecchio tramite un cavalcavia, erano rivolti per accogliere gli “Uffici” delle magistrature: da qui il nome. Fin dalle origini però i Medici, grandi mecenati, fissarono alcune stanze al terzo piano a accogliere le opere più influenti delle raccolte d’arte che due secoli più tardi, nel 1737, grazie alla saggia generosità di Anna Maria Luisa, ultima erede della famiglia, divennero bene pubblico e inalienabile. La Galleria mantiene oggi capolavori di pittori stranieri e italiani dal XIII al XVII secolo, tra i quali Cimabue, Masaccio, Giotto, Leonardo, Beato Angelico, Botticelli, Raffaele, Michelangelo, Durer, Rembrandt, Goya e molti altri. Il corridoio Vasariano, che dagli Uffizi porta a palazzo Pitti, ospita la raccolta di Autoritratti, unica al mondo.

GIARDINO DEI SEMPLICI
Il giardino fu conseguito nel 1545 da Niccolò Tribolo per Cosimo I nella zona tra via Micheli, via Giorgio la Pira e via Gino Capponi. Il termine “semplici” si attribuisce agli ingredienti usati dai farmacisti medievali per la preparazione di medicamenti. Quindi giardino dei Semplici sta per luogo dove venivano seminate e studiate diverse erbe medicinali.

GIARDINO DI BOBOLI
Sulla collina di Boboli, tra palazzo Pitti e Forte Belvedere, si allarga uno dei più bei giardini all’italiana, ideato dal Tribolo nel 1549 e poi dall’Ammannati e dal Buontalenti. Fu creato per la famiglia dei Medici, dopo che essi comperarono palazzo Pitti.

MUSEO BARDINI
Il museo ha sede nel palazzo edificato da Stefano Bardini alla fine dell’ottocento e lasciato nel 1922 al comune di Firenze dallo stesso proprietario, importante antiquario che oltre a fornire pezzi di primo ordine ai musei stranieri, rastrellava per sé oggetti d’arte di ogni epoca e valore.
Le sale tracimano di un inusuale mescolanza di sculture, armature, dipinti, strumenti musicali, mobili antichi e ceramiche. Tra i molteplici capolavori di scultura e pittura vanno rammentati le opere di Tino da Camaino, Nicola Pisano, Donatello e Pollaiolo.

MUSEO DELL’OPERA DEL DUOMO
Il museo, situato in Piazza del Duomo, accoglie opere d’arte spostate a scopo cautelare dall’esterno del Battistero, della Cattedrale di santa Maria del Fiore e del Campanile di Giotto. La raccolta è dunque la più tangibile affermazione di una tradizione plastica specificatamente fiorentina modellatasi nelle varie fasi di realizzazione del Duomo ed evolutasi per secoli nei suoi cantieri. Le opere più rilevanti sono la Pietà di Michelangelo, la Maddalene e la Cantoria, di Donatello, la Cantoria di Luca della Robbia, Bonifacio VIII di Arnolfo di Cambio.

MUSEO DI PALAZZO DAVANZATI
Il palazzo, costruito dai Davizzi verso la metà del XIV secolo, passò ai Davanzati agli inizi del cinquecento e fu di loro proprietà fino al 1838. Agli inizi del novecento fu acquistato dall’antiquario Elia Volpi che lo restaurò e lo arredò per farne la ricostruzione di un antica casa fiorentina, con l’arredamento e le suppellettili dei secoli XIV-XIX.

MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO
Il museo nazionale è accolto in uno dei edifici pubblici più vecchi della città: la sua realizzazione risale al 1255. Costruito come sede per il Capitano del Popolo, fu successivamente sede del Capitano di Giustizia o Bargello, da cui prende il nome. Per tutto il XVIII secolo fu utilizzato a carcere e vi si svolsero esecuzioni capitali.
Dopo grandi opere di miglioramento divenne Museo Nazionale nel 1865. Ospita una bellissima collezione di sculture del Rinascimento fiorentino, con opere di Donatello, Michelangelo, Cellini e Giambologna, nonché una raccolta di bronzi manieristi.

ORSANMICHELE
In via Calzolai, che unisce la piazza del Duomo con piazza della Signoria, si trova l’oratorio di Orsanmichele il cui nome è una sunto di Orto di San Michele e si riferisce a un giardino da tempo sparito. La costruzione, ideata da Arnolfo di Cambio, risale al 1337 ed è sorta come loggia del mercato del grano, ma non fece in tempo ad essere terminata che venne trasformata in chiesa. I muri esterni, ornati di bellissime trifore di Simone Talenti, hanno 14 nicchie, ognuna accogliete una statua del santo protettore delle arti e delle corporazioni. Nell’interno s’innalza lo bellissimo tabernacolo gotico di Andrea Orcagna, decorato da cherubini, intarsiato di marmi policromi e vetro e adorno di bassorilievi.

PALAZZO MEDICI RICCARDI
Fu alzato secondo un austero disegno di Michelozzo per Cosimo il Vecchio, nel 1444. Alloggio dei Medici per cento anni fu poi comperato dalla famiglia Riccardi e oggi è residenza dell’Amministrazione provinciale e della prefettura. All’interno si trovano un elegante cortile, un piccolo giardino all’italiana e la famosa Cappella affrescata da Benozzo Gozzoli nel 1459, rappresentante La Cavalcata dei Magi.

PALAZZO PITTI
È il più imponente dei palazzi fiorentini: s’innalza su una area di oltre tre ettari alle pendici della collina di Boboli. Fu fabbricato per il banchiere Luca Pitti su disegno assegnato al Brunelleschi, verso la metà del XV secolo.
L’estensione dell’edificio comprova la definizione a competere con la famiglia dei Medici. La bancarotta del banchiere causò l’interruzione dei lavori che furono ripresi un secolo più tardi quando proprio i Medici acquistarono il palazzo per farne il loro domicilio. Del 1560 sono il grandioso cortile e le due ali laterali, ideate da Bartolomeo Ammannati. Con Cosimo II de Medici, nel 1621, diedero inizio i lavori per l’ingrandimento del prospetto e per la disposizione della piazza, operati su progetto Giulio e Alfonso Parigi. Passato ai Lorena, l’edificio si arricchì dei due rondò (le due ali.
Adesso hanno sede nel palazzo e nel retrostante Giardino di Boboli alcuni tra i più rilevanti musei fiorentini: la Galleria Palatina (al primo piano), il Museo degli Argenti (al pian terreno e al mezzanino), la Galleria d’Arte Moderna (all’ultimo piano). Trasferito nella palazzina del cavaliere sul versante alto del giardino è il Museo della Porcellana mentre nella Palazzina della Meridiana si colloca la Galleria del Costume.

PALAZZO RUCELLAI
Il palazzo fu innalzato tra il 1455 e il 1458 da Bernardo Rossellino, su disegno di Leon Battista Alberti, per conto di Giovanni Rucellai. È uno dei edifici rinascimentali di Firenze più riccamente decorati. Adesso accoglie il museo Alinari, consacrato alla storia della fotografia. Primo in Italia, è adesso l’unica istituzione nazionale dedicata unicamente alle mostre fotografiche.

PALAZZO STROZZI
Meraviglia dell’architettura rinascimentale, palazzo Strozzi, posto in via de’ Tornabuoni, fu cominciato da Benedetto da Maiano nel 1489, su disposizione di Filippo Strozzi il Vecchio, e protratto dal Rosselli e dal Cronaca fino al XVI secolo, Del Cronaca è il bellissimo cornicione sotto il quale corrono due piani di bifore divisi da cornici dentellate.

PALAZZO VECCHIO (O DELLA SIGNORIA)
Posta in piazza della Signoria, palazzo Vecchio fu alzato tra il XIII e il XV secolo da Arnolfo di Cambio e compiuto nel 1322, quando un gigantesca campana, usata per avvertire a raccolta i cittadini, fu levata in alto sulla cima della torre. È il più rilevante edificio civile della città, sede dei Priori delle Arti, della Signoria e alloggio ducale.
Gran parte dell’interno fu riorganizzato dal Vasari quando Cosimo I dei Medici, nel 1540, si spostò nel palazzo. I molteplici affreschi ricordano Cosimo I e la sua creazione del Granducato di Toscana. Da visitare il quartiere degli Elementi, lo studio di Francesco I, il salone dei Cinquecento e la Sala dei Gigli. Il cortile trecentesco, abbellito da una fontana con putto, copia di un originale del Verrocchio, fu poi restaurato da Michelozzo.
Palazzo Vecchio oggi ospita il municipio. Di fronte al palazzo alcune statue tra le quali la copia del importante David di Michelangelo, Ercole e Caco del Bandinelli , la copia del gruppo di Giuditta e Oloferne di Donatello, e la copia del Marzocco di Donatello, allegoria della Repubblica di fiorentina.

PIAZZA DELLA SIGNORIA
Piazza della Signoria, inaugurata tra il XIII e il XIV secolo, è da sempre il centro politico di Firenze: i cittadini si riunivano qui chiamati ad assemblee pubbliche. Le statue, certe non originali, ricordano i più rilevanti eventi della storia della cittadina, molti legati all’ascesa e caduta della Repubblica Fiorentina.
Sulla piazza, ornata dalla fontana del Nettuno (XVI secolo), vi si elevano Palazzo Vecchio e la Loggia della Signoria, più conosciuta come Loggia della Signoria, più nota come Loggia dei Lanzi. Quest’ultimo è una realizzazione trecentesca di stile gotico-rinascimentale indirizzata alle cerimonie pubbliche. Accoglie diverse sculture tra le quali il Ratto delle Sabine del Gianbologna e il Perseo in bronzo del Cellini.

PONTE VECCHIO
È il ponte più antico di Firenze, innalzato nel 1345 forse da Neri di Fioravante. Fu l’unico a non essere demolito durante la seconda guerra mondiale. Il ponte è composto da tre arcate che posano su due pilastri con sproni a forma di prua di barca. Da una doppia fila di tipiche botteghe di oreficeria, alcune delle quali si sviluppano sul retro a sbalzo sul fiume, sorrette da beccatelli, chiamati “sporti”.
Nella parte alta del lato est del ponte passa il corridoio Vasariano che congiunge gli Uffizi a Palazzo Pitti.

COME ARRIVARE A FIRENZE

IN AUTO
Firenze, situata tra il Mare Tirreno e l’Adriatico, nel cuore della Toscana, quasi al centro della penisola, è facilmente raggiungibile in auto da tutte le principali città italiane.
Da Nord le principali autostrade sono:
la A1, meglio nota come “L’autostrada del Sole”, che collega rapidamente Firenze con Bologna e Milano.
La A22 proveniente dal Brennero, che si raccorda con l’A1 a Bologna, sempre a Bologna si raccordano con l’A1, l’A4 e l’A13, provenienti da Trieste, Udine, Venezia, Padova e Ferrara;
dalla Liguria provengono l’A12 Genova-Sestri-Livorno, l’A15 proveniente da Parma che, attraverso il Passo della Cisa, si immette nella A12 a La Spezia e attraverso la cosiddetta “bretella” si unisce a Lucca con l’A11 che raggiunge Firenze.
Da Sud e da Roma in particolare si possono percorrere l’A1 (autostrada del Sole) o la A16 Roma-Civitavecchia; da qui la Statale 1 Aurelia che congiunge Grosseto con Livorno.
Inoltre l’Autostrada Firenze-Mare unisce la città a Prato, Pistoia, Montecatini, Lucca, Pisa e alle città della costa tirrenica. La Superstrada la collega a Siena e a Pisa.

IN TRENO
La stazione centrale di Firenze, santa Maria Novella, costituisce un importante nodo di traffico nazionale e internazionale. La città è collegata alle maggiori linee ferroviarie e quindi ai più importanti centri in Italia e all’estero. Buoni soprattutto i collegamenti con Milano, Roma, Bologna,Genova e Pisa.

IN AEREO
All’aeroporto Amerigo Vespucci, che dista 5 chilometri dal centro, fanno scalo linee aeree nazionali e internazionali. Voli giornalieri uniscono regolarmente Firenze con Milano-Linate e con Roma-Fiumicino.

COME CIRCOLARE A FIRENZE

IN AUTO
Non si consiglia di utilizzare l’auto per girare a Firenze: il centro storico è chiuso al traffico, nelle zone limitrofe le possibilità di parcheggio sono limitate e lo scorrimento, soprattutto nelle ore di punta, è congestionato. Conviene quindi parcheggiare l’auto presso l’albergo o in zone periferiche ed usufruire dei mezzi pubblici.

MEZZI PUBBLICI
Il mezzo più conveniente per muoversi a Firenze è senza dubbio l’Autobus, che permette di raggiungere il centro storico, chiuso al traffico privato. I biglietti si acquistano presso bar, tabaccherie, o presso gli uffici delle autolinee urbane.

IN TAXI
Il servizio di radio-taxi è comodo, ma naturalmente molto più costoso dei mezzi pubblici, specie nei percorsi con traffico intenso. I taxi autorizzati sono bianchi con insegne gialle e la tariffa da pagare viene indicata esclusivamente dal tassametro. Esiste un supplemento notturno ed uno per i bagagli.

NEGOZI
Il centro di Firenze è gremito di negozi che vendono di tutto, dall’abbigliamento di alta moda ai libri usati.
Generalmente i negozi sono aperti dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30 in inverno, mentre in estate, nel pomeriggio, aprono alle 16 e chiudono alle 20.
La maggior parte dei grandi negozi accetta carte di credito ed Eurocheques, mentre i piccoli negozi preferiscono i contatti.
I grandi nomi della moda come Gucci e Coveri, si trovano in via de’Tornabuoni, ma anche in via della Vigna Nuova, dove hanno aperto negozi Armani e Valentino.
Numerosi sono anche i negozi di calzature e le pelletterie, specie nella zona intorno a Piazza Santa Croce.

MERCATI
Il mercato di San Lorenzo è situato al centro della città ed è meta preferita dei turisti. Poco distante, in via dell’Ariento, si trova il mercato Centrale, il principale mercato alimentare di Firenze.
Al riparo della cinquecentesca Loggia del Porcellino è situato il Mercato Nuovo, dove si possono acquistare articoli in pelle e souvenir.
Al mercato delle Pulci è possibili concludere dei buoni affari nel settore del piccolo antiquariato e del bric-à-brac. L’ultima domenica di ogni mese, fatta eccezione per luglio, il mercato si allarga anche nelle strade adiacenti.
Gli amanti dei fiori si possono recare al Mercato delle Piante, ricco di piante ornamentali e aromatiche.

MANIFESTAZIONI
Durante tutto l’anno si svolgono a Firenze una serie di manifestazione tali da soddisfare le esigenze più varie.
Dominano, nella città dove nacque il moderno melodramma con le arti nuove della scenografia e della coreografia, la celebrazioni musicali, dal “Maggio Musicale Fiorentino” al teatro comunale e alle stagioni liriche estive e invernali. Il centro di Firenze per la Moda Italiana ordinata numerose manifestazioni commerciali nel corso dell’anno.

Esposizioni di livello internazionale vengono ordinate in tema d’arte contemporaneo e per particolari aspetti e figure dell’arte antica, specie in ricorrenze centenarie. Caratteristiche manifestazioni tradizionali sono il Gioco in costume e la Festa di San Giovanni.
Firenze è celebre per il suo artigianato di alta classe, erede di una memoria secolare, e per l’eleganza e per il buon gusto delle creazioni. Dalla paglia, tipico prodotto fiorentino, usato per piacevoli e originali oggetti di arredamento e di abbigliamento, ai lavori di pelle e di cuoio, rinomati per la eleganza e l’accurata esecuzione; delle ceramiche ai vetri; dai lavori in legno a quelli in metallo; dai mobili ai ninnoli, una numero di oggetti desiderabili può fornire occasioni di adatti acquisti, adatti a tutti i gusti, a tutte l’età e a tutte le possibilità.
Le confezioni e i capi di abbigliamento hanno, a Firenze, una grazia e un’originalità particolari; ben noti sono gli articoli di preziosi ricami e di biancheria.
Molto ricercati nella città che dette i natali a Benvenuto Cellini, sono le oreficerie e le argenterie, i gioielli, le filigrane e i tipici mosaici in pietre dure.
Un richiamo particolare è quello esercitato dagli oggetti di grande o piccolo antiquariato, di cui Firenze è vivacissimo centro di scambi

SPORT
Una completa attrezzatura e numerose manifestazioni agonistiche aspettano a Firenze gli entusiasmati di tutti gli sport. Oltre agli stadi per il gioco del calcio, al velodromo per le gare ciclistiche, la città offre campi da tennis, piscine, il campo da Golf dell’Ugolino, a 18 buche, campi di tiro a segno e di bocce, centri di canottaggio e di pallanuoto, centri ippici e società di equitazione, piste di pattinaggio e un aereo Club.

LA CUCINA
La cucina fiorentina vanta solide tradizioni contadine e si basa su pochi elementi fondamentali ma genuini, come l’olio d’oliva, fagioli, pomodoro, erbe aromatiche, salumi e prosciutto. I primi piatti sono piuttosto limitati, in quanto pastasciutta e riso non fanno parte della tradizione, ma è piuttosto nelle minestre che si manifesta il genio della cucina povera fiorentina:
la “ribolitta”, densa zuppa composta di cavolo nero, fagioli, verdure varie, olio e spezie.
La “panzanella”, piatto a base di pane bagnato condito con olio, sale, basilico, pomodoro e cipolla.
Le “bruschette”, pane abbrustolito strofinato con aglio, olio di oliva, o cosparso di paté di fegatini, pasta d’acciughe o di olive o di salsa.
Le “par padelle alle lepre”, par padelle lessate condite con sugo di cottura della lepre cucinata con il suo sangue.
I “fagioli all’uccelletta”, minestra di fagioli bolliti, soffritti in olio di salsa di pomodoro e salvia.

I secondi piatti sono per lo più costituiti da grigliate e arrosti, oppure volatili e cacciagione in condimenti poco elaborati a base di olio, erbe e pomodoro.
La carne di manzo saggiamente macellata e tagliata è il maggior vanto di questa cucina e la sua qualità non trova riscontro in nessun’altra regione italiana, basti pensare alla classica “bistecca alla fiorentina”, cotta al sangue senza sale con erbe e spesso di peso superiore al chilo.
Un tipico piatto contadino “l’arrosto misto”, composto da diversi tipi di carni arrostite quali l’agnello, il pollo, il maiale, le salsicce e il fegato. Buono anche il “baccalà”, ordinato con aglio, prezzemolo e pomodoro.
Tra i secondi meno nobili, il piatto più particolare è formato dalla “trippa alla fiorentina”, carne ricavata dallo stomaco della mucca, ricoperta di salsa di pomodoro e cosparsa largamente di parmigiano grattugiato.

Le colline toscane sono ricche di cacciagione e di funghi: ecco allora il “cinghiale in umido”, la “lepre in salmì” e i porcini alla griglia o trifolati aromatizzati con la nipitella. Tra i formaggi, in genere di latte di pecora, sono comuni il pecorino e la ricotta.

I dolci sono semplici, quasi poveri; se si esclude lo “zuccotto”, niente concedono all’uso della crema e della panna. I particolari sono i “cantucci”, biscottini dolci con mandorle da inzuppare nel vin santo, e il “castagnaccio”, torta bassa a base di farina di castagne, pinoli, noci, rosmarino e uvetta. Buone anche le “castagne ubriache”, ricoperte di una salsa di vino rosso e spesso servite con crema, e la “torta di riso”, servita in genere una salsa base di frutta. Soffice e delicata, infine, la “schiacciata alla fiorentina”, coperta di zucchero vanigliato e aromatizzata da una scorza di limone. Frutta e gelato chiudono il pasto.

La Toscana è una regione famosa per i suoi vini, ideale seguito dei robusti piatti locali. Vi si generano sia i rossi, sia i bianchi, in una gamma che va dai vini da tavola fino a quelli di altissima pregio, universalmente noti. 

I rossi più famosi, come il “Brunello di Montalcino”, il ”Nobile di Montepulciano”  e il “Chianti” , sono ottenuti dal vitigno Sangiovese e prodotti in collina. Il “Chianti”, ottimo vino da pasto adatto principalmente ai piatti di carne, ha colore rubino e gradazione compresa tra i 10 e i 14° C. Si riconosce nei due marchi D.O.C.

“Putto” e “Gallo nero”, a seconda delle zone di formazione, che spaziano dal Montalbano ai colli fiorentini dal Valdarno ai colli senesi, fino alla Valdichiana.

 Il migliore è quello che proviene dalle zone collinari del Rufina e del classico.

 La maggior parte dei vini bianchi proviene dal vitigno Trebbiano, come il leggero e frizzantino “Galestro” e il semplice  “Bianco della Toscana”.

La “Vernaccia di san Gimignano”  ottenuta delle uve Vernaccia, è molto gradevole, come il “Montecarlo”, dei dintorni di Lucca. 

Tra i vini dolci caratteristico è il “Vin santo”, fatto con uve passite Trebbiano e Malvasia, invecchiato per alcuni anni in piccole botti e infine imbottigliato.

 

 

 

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