Napoli

la cittą di Napoli racconta la sua storia, l'arte, i musei, le chiese e i monumenti, le manifestazioni e gli eventi

Metropoli della Campania, capoluogo della provincia e della regione, Napoli è la terza città più popolosa d’Italia (dopo Roma e Milano), con una popolazione di 1.055.000 abitanti, e il più importante centro industriale e porto mercantile del Mezzogiorno. È situata a metà della costa Tirrenica della penisola, nella parte più interna del Golfo omonimo, tra il Vesuvio e i Campi Flegrei. Ha un clima mite e costante, con temperature medie di 16° C e cielo sereno per metà dell’anno.

 

Tra le industrie prevalgono quelle siderurgiche, di raffinazione di petrolio, meccaniche (navali e ferroviarie), elettriche e alimentari. Fiorente e la lavorazione artigianale del corallo e della tartaruga. Porto d’imbarco per gli emigranti nel passato, vi si svolge ora un notevole traffico di merci (petrolio, carbone,cereali) e di passeggeri (primo porto italiano). È inoltre un rilevante nodo ferroviario e stradale e vanta un notevole aeroporto internazionale.

 

Nella vasta area urbana si riconoscono numerosi quartieri: al nucleo più antico, caratterizzato dalla regolare collocazione delle strade che si tagliano ad angolo retto e dall’addensarsi di edifici, si saldano a Ovest il nuovo quartiere amministrativo e a Est quello commerciale, dove congiunge la quasi totalità del traffico stradale e ferroviario.

 

Altri quartieri, dalle vie strette e a scaloni, spuntano alla base delle colline di San Martino e Capodimonte; in essi si svolge un’intensa, tipica vita minore in opposizione con quella dei quartieri residenziali che si stendono sulle colline Posillipo e del Vomero.

CENNI STORICI
Il nucleo antico della città va cercato nell’isoletta di Megaride, occupata oggi da Castel dell’Ovo, collocata dai Greci dell’Egeo, i Rodi, ai quali seguirono, tra il VII e il VI secolo a. C. i Cumani, che conquistarono anche l’altura di Pizzofalcone chiamarono il centro Palaepolis (città antica). Intorno al V secolo a. C., nelle vicinanze, sorse Neapolis (città Nuova), esercitando una forte influenza culturale di origine greca.
Nel secolo successivo fu occupata dai romani, accerchiata da mura e contraddistinta da strade ortogonali modellate da cardini decumani.
Occupata dai Bizantini, poi dai Goti, diventò capitale di un ducato autonomo. Dopo un breve periodo di governo longobarda, cadde sotto i Normanni, finché Ruggero II d’Altavilla re di Sicilia poté includere nel 1139 al suo regno.
Divenuta capitale del regno con la conquista Angioina del 1266, Napoli ebbe un notevole incremento urbanistico e demografico. Un nuovo ingrandimento coincise con la venuta di Alfonso d’Aragona e col regno dei suoi successori (XV secolo). Percossa dall’effimero dominio di Carlo VIII di Francia cadde, dopo una restaurazione Aragonese, sotto il dominio spagnolo, nel 1503. Risorse a dignità di capitale nel 1734 sotto i Borboni che vi regnarono tranne per la breve parentesi francese (1806-1815), fino al settembre 1860 quando fu annessa all’Italia da Garibaldi.
I bombardamenti durante la seconda guerra mondiale procurarono morti e distruzione immani nel patrimonio abitativo e in quello artistico aggravate dalla resistenza delle truppe tedesche delle quali la popolazione partenopea ebbe ragione il 1° ottobre 1943, dopo quattro giorno di aspre lotte.
Oggi, a più di cinquanta anni di distanza da quei tragici avvenimenti, pur in presenza di importanti innovazioni tecnologiche, continuano le battaglie sul fronte socio-economico pieno di contraddizioni fra industrie da ridimensionare e altre da potenziare, fra assetto urbano da riorganizzare e valori etico-politico-sociale da riottenere.

CASTEL NOVO
A sud di piazza del Municipio sorge Castel Novo, meglio noto come maschio Angioino, perché alzato nel tardo duecento da Carlo I d’Angiò, ma interamente ristrutturato da Alfonso d’Aragona, nel XV secolo da artisti catalani e toscani.
L’edificio di forma trapezoidale, è rafforzato agli angoli da imponenti torrioni cilindrici merlati. Notevole l’arco di trionfo che precede l’ingresso, costruito nel 1443 per commemorare l’arrivo a Napoli di Alfonso I d’Aragona. È formato da due arcate sovrapposte e sormontate da ornati attici e fiancheggiate da colonne binate.
Di particolare interesse il monumento rilievo del monumentale rilievo trionfo di Alfonso I e le statue delle quattro virtù cardinali.
Sotto l’arco inferiore si apre il portale sormontato dal rilievo dell’incoronazione di Ferdinando I, che immette nel vestibolo e quindi nel cortile.
Qui si affacciano la sala dei baroni, la cappella Palatina e l’appartamento del Viceré.

CERTOSA DI SAN MARTINO
In posizione panoramica, sopra uno sperona della collina del Vomero, sorge la Certosa di San Martino, un convento trecentesco ristrutturato tra il XVI e il XVII secolo degli architetti G.A. Dosio e C. Fanzago che, insieme a numerosi decoratori, ne fecero uno dei esempi più insigni del barocco napoletano. Nel secolo scorso vi fu allestito il Museo Nazionale di San Martino suddiviso in tre grandi sezioni: storica, artistica e monumentale. Di particolare interesse la chiesa tardo-cinquecentesca, che conserva l’atrio del XIV secolo e custodisce nel suo interno numerosi dipinti, affreschi e sculture del seicento.

CHIESA DI SAN DOMENICO MAGGIORE
La chiesa, edificata nel XIV secolo, fu più volte ristrutturata nei secoli successivi, ma conserva ancora alcune parti originali in marmo. Nell’interno, a tre navate da arcate gotiche, sono custodite opere pittoriche e scultorie dal XIII al XVI secolo.
Nel Cappellone del Crocifisso si trova una tavola con la Deposizione attribuita a Colontonio, e un Crocifisso del XIII secolo che, secondo la tradizione popolare, avrebbe parlato a San Tommaso.
Nell’annesso convento insegnò San Tommaso d’Aquino e furono alunni Giovanni Pontano e Giordano bruno.

CHIESA DI SAN GIOVANNI E CARBONARA
Eretta a metà del trecento, la chiesa di San Giovanni a Carbonara fu ricostruita per ordine del re Ladislao e ampliata nella prima metà del settecento. L’interno, ha una navata , custodisce il sepolcro di Gianni Caracciolo, di Marco e Andrea da Firenze, il “Miroballo”, di Iacopo della Pila, e il monumento di re Ladislao, opera del 1428 di Andrea da Firenze.
Dietro il monumento si trova la cappella Caracciolo del Sole, affrescata nel quattrocento da Perrinetto da Benevento e Leonardo da Besozzo. A sinistra nel presbiterio si apre la cappella Caracciolo di Vico, ornata da sculture.

CHIESA DI SAN LORENZO MAGGIORE
In piazza San Gaetano si trova la chiesa di San Lorenzo Maggiore, una delle più grandi affermazioni del gotico napoletano, innalzata alla fine del XIII secolo, ma ricostruita più volte nei secoli successivi.
La facciata settecentesca è aperta dal bel portale centrale, originale della chiesa antica; a destra il portale del convento del XV secolo e il robusto campanile cinquecentesco.
L’interno presenta una navata fiancheggiata da cappelle aperte da arcate gotiche, un grande transetto e un’abside poligonale a due ordini di arcate
Vi si trovano vari sepolcri e opere di scultura attribuite al Baboccio, a G. da Nola e a Tino di Camaino. Dalla chiesa si può passare nel chiostro settecentesco del convento e da qui si entra agli scavi archeologici.

CHIESA DI SANT’ANNA DEI LOMBARDI
In piazza Monteoliveto si sporge la chiesa di Sant’Anna dei Lombardi, costruita nel XV secolo e cambiata nel Seicento da Gennaro Sacco.
La facciata è anticipata da un atrio in stile gotico-catalano. L’interno, a due navata, conserva numerose opere rinascimentali di notevole importanza. Di particolare interesse l’ancona marmorea di Benedetta da Maiano, il monumento di Maria d’Aragona e il “Presepio e Santi”, entrambi di Antonio Rossellino.

CHIESA DI SANTA CHIARA
In Via Croce, adiacente al monastero, si trova la chiesa di Santa Chiara, edificata nella prima metà del XV secolo, gravemente danneggiata durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale e ricostruita rispettando le forme architettoniche trecentesche di stile gotico-provenzale.
La facciata, ornata di rosone gotico è aperta da un bel portale situato sotto l’atrio a tre arcate che la precede.
L’interno custodisce notevoli opere d’arte, tra le quali le trecentesche sculture di A. Baboccio, Tino di Camaino, G. e P. Bertini. Dal coro si può scendere al famoso chiostro delle Clarisse, costruzione del XIV secolo riadattata a giardino nel settecento.

CHIESA DI SANTA MARIA DONNAREGINA
La chiesa è costituita da due edifici religiosi; uno barocco del 1649, con all’interno marmi policromi e affreschi di F. Solimena; l’altro, trecentesco, fu eretto nel 1316 per volere di Maria d’Ungheria, moglie di Carlo II d’Angiò, ed è una delle chiese medievali più belle di Napoli, ricondotta alle originali forme gotiche francescane da recenti restauri. L’interno, a tre navate, custodisce affreschi di scuola giottesca e il monumento alla regina Maria d’Ungheria, opera del 1326 di Tino di Camaino e Galiardo Primario.

DUOMO
Il duomo di Napoli fu costruito alla fine del XIII secolo sul sito di una antica basilica paleocristiana, ma fu ristrutturato più volte nei secoli successivi.
La facciata pseudo gotica è un rifacimento dell’inizio del nostro secolo, tranne i portali del quattrocento: quello centrale è arricchito da una “Madonna col Bambino” di Tino di Camaino. L’interno, diviso in tre navate costituite da 110 colonne antiche di granito orientale e africano, custodisce tele di Luca Giordano, Stefano Poggi e Aniello Falcone, sculture di Domenico Fontana, Lorenzo Vaccaro e Girolamo d’Auria. Di particolare rilievo la Cappella di San Gennaro, del XVII secolo, costruita per voto fatto dai cittadini durante la terribile peste del cinquecento: conserva affreschi del Dominichino e sculture dei Finelli. Da visitare anche, nella navata sinistra, la Cappella di santa Restituita in origine basilica cristiana del IV secolo, ma ricostruita dopo il terremoto del 1688 da Arcangelo Guglielmelli. In fondo alla navata destra si trova il battistero, originario del V secolo, a pianta quadrata, con all’interno preziosi mosaici.

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE
Il museo, uno dei più rilevanti del mondo, fu fondato nel XVIII secolo da Carlo Borbone, che vi traslocò la collezione Farnese toccatagli in eredità e le opere ritrovate a Ercolano, Cuma, Stabia e Pompei. Contiene ricche collezioni di pittura, scultura, bronzi, mosaici, vasi e oggetti vari.

MUSEO E GALLERIE NAZIONALI DI CAPODIMONTE
Le raccolte d’arte, ospitate nel palazzo reale di Capodimonte, edificio settecentesco costruito su ordine di re Carlo di Borbone, comprendono: al primo piano la galleria dell’ottocento, l’appartamento storico e il museo, al secondo piano la Galleria Nazionale, che custodisce opere di Simone Martini, del Masaccio, del Perugino, di Raffaello, di Botticelli, del Mantegna, di Michelangelo, di Rosso Fiorentino e di altri insigni artisti.
La galleria dell’ottocento mostra dipinti e sculture in prevalenza di scuola napoletana, mentre nel Museo vi sono dipinti europei del XX secolo, raccolte di maioliche e porcellane, di arazzi, disegni e stampi.

PALAZZO CUOMO
In via del Duomo è situato il rinascimentale palazzo Cuomo, costruito tra il 1464 e il 1490 forse su progetto di Giuliano da Maiano, con facciata a bugnato e finestre crociate.
Attualmente ospita il MUSEO CIVICO FILANGERI, raccolta d’arte romana, armi e armature italiane e spagnole dal XVI al XVIII secolo, sculture, dipinti, una tavola in avorio seicentesca del regno di Napoli, ceramiche e porcellane europee e orientali, merletti e ricami.

PALAZZO REALE
Affacciato su Piazza del Plebiscito, una delle più armoniose e monumentali piazze di Napoli, palazzo Reale fu innalzato all’inizio del XVII secolo D. Fontana, allargato a metà del settecento e restaurato nel XIX secolo. Residenza dei Borboni e di tanto in tanto dei re d’Italia, è sede oggi della Biblioteca nazionale. Presenta un’imponente facciata con portico terreno ad arcate e, in basso, nicchie con statue di personaggi che indossarono un importante ruolo durante il regno di Napoli.
Nel cortile interno è l’ingresso all’appartamento storico; nell’atrio si trova la porta bronzea di G. Monaco, del XV secolo, divisa in 6 rilievi che celebrano la vittoria di Ferdinando I su Giovanni d’Angiò. A destra dello scalone d’onore è situato il settecentesco Teatro di Corte, progettato da F. Fuga.

PORTA CAPUANA
Eretta nel 1484 su progetto di Giuliano da Maiano, Porta Capuano, che si apre tra due enormi torrioni della città aragonese, è uno dei più rilevanti monumentali rinascimentali di Napoli.

VIA DI POSILLIPO
Iniziata nel 1812 da Gioacchino Murat e completata nel 1823, è una bella strada panoramica che sale da Mergellina al promontorio di Posillipo. È accompagnata dall’incompiuto Palazzo di Donn’Anna, del XVII secolo, dall’ara votiva ai caduti per la patria, di stile egizio, e dalla chiesa ottocentesca di Santa Maria di Bellavista.

VILLA COMUNALE
Via Caracciolo, il meraviglioso lungomare napoletano, è fiancheggiata per oltre un chilometro dal giardino pubblico della Villa Comunale, ricco di Palme, lecci,pini, eucalipti e ornato da fontane, chioschi e statue. Al suo interno si trova l’acquario e i campi del Tennis Club Napoli.

VILLA FLORIDIANA
Villa neoclassica in stile pompeiano con panorama sul Golfo e su Capri. Fu costruita tra il 1817 e il 1819 su progetto di A. Niccolini per Ferdinando I, che le donò alla moglie Lucia Partana, duchessa di Floridia. In fondo al parco, ricco di camelie, è situato una palazzina che ospita il Museo Nazionale della Ceramica, una raccolta di porcellana e di maioliche europee e orientali.

COME ARRIVARE A NAPOLI

IN AUTO
Il capoluogo partenopeo che si affaccia sullo splendido golfo è facilmente raggiungibile in auto da tutte le principali città italiane.
Le principali autostrade sono:
Da Nord, l’autostrada A1 che collega Napoli a Roma e Milano;
da Est la A16 proveniente da Bari;
Da Sud, la A3 che collega Salerno e Reggio Calabria.

IN TRENO
Napoli ha tre stazioni: Napoli Centrale, Campi Flegrei, Mergellina. Tutto il traffico ferroviario nazionale si accresce lungo la linea Roma-Napoli-Reggio Calabria che permette il collegamento diretto anche con le reti Intercity ed Eurostar.

 

 

 

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